In cosa consiste il mini bypass gastrico
Il mini bypass gastrico rientra sicuramente tra le soluzioni più note e delle quali si sente maggiormente parlare in tema di rimedi contro l’obesità. Allo stesso tempo, tuttavia, è importante essere informati anche sugli effetti collaterali del mini bypass gastrico e di come l’alimentazione influisce sul buon esito dell’operazione.
Come abbiamo menzionato in altri precedenti articoli, sotto il profilo medico consiste in una tecnica chirurgica a mezzo della quale il chirurgo va a creare una lunga e stretta tubulizzazione gastrica lungo la curvatura dello stomaco, la quale viene poi suturata ad una lunga ansa digiunale portata in sede sovramesocolica.
La logica di funzionamento del minibypass gastrico è strettamente legata all’alimentazione poiché, da una parte, grazie alla riduzione della dimensione dello stomaco permette di diminuire la sensazione di fame provata dal paziente; dall’altra, sempre le dimensioni più ridotte dello stomaco nel diminuiscono la capacità di assorbimento del cibo da parte dell’organismo.
Infine, è bene precisare che questa soluzione offre un’alternativa rispetto ad un’altra tecnica frequentemente usata contro l’obesità rappresentata dalla sleeve gastrectomy (c.d. bypass gastrico “classico”).
In questo articolo ci concentreremo sui possibili effetti collaterali del minibypass gastrico e sulla loro correlazione con l’alimentazione.
Effetti collaterali del mini bypass gastrico e corretta alimentazione
Prima di sottoporsi ad un intervento chirurgico è importante essere ben informati sia dei vantaggi che dei possibili effetti collaterali. La loro conoscenza, infatti, permette al paziente di riconoscere eventuali complicanze derivanti dall’operazione e di agire immediatamente per contrastarli.
In primo luogo, tra gli effetti indesiderati che il mini bypass gastrico potrebbe causare rientrano l’ulcera perianastomotica, l’occlusione intestinale e la fistola della anastomosi gastro-digiunale. Va detto che la probabilità del verificarsi di tali complicanze è relativamente ridotta, tantoché questa tipologia di intervento è considerata sicura dagli esperti del settore.
Un effetto collaterale che invece si potrebbe verificare negli anni o mesi successi all’intervento è quello dell’anemia da carenza da ferro, da vitamina B12 e da acido folico. Questa complicanza è dovuta principalmente al mancato passaggio del cibo in parte dello stomaco e nel duodeno. In questo caso, la soluzione è offerta da una corretta alimentazione che permetta di assimilare una maggiore quantità delle sostanze di cui l’organismo è carente.
Un ulteriore possibile effetto indesiderato che può essere evitato attraverso delle modifiche all’alimentazione è quella dell’osteoporosi per carenza di calcio. Come l’anemia, anche l’osteoporosi è infatti dovuta al mancato passaggio del cibo per il duodeno, che provoca un minore assimilazione del calcio da parte dell’organismo. Generalmente al paziente viene consigliato di assumere degli integratori di calcio, i quali permettono di ovviare a questa problematica.
Un ultimo aspetto che è bene conoscere riguarda la possibilità che si presentino delle intolleranze ai cibi con alta concentrazione di zuccheri, soprattutto qualora questi siano liquidi. In tali casi il paziente potrebbe percepire una maggiore sudorazione ed un senso di spossatezza temporaneo. Tali intolleranze hanno comunque un carattere temporaneo che tende a venire meno con il passare del tempo.